Cos’è la mediazione familiare

La mediazione familiare è un percorso di aiuto alla famiglia prima, durante e dopo la separazione o il divorzio.
Ultimamente, anche in Italia, si sta diffondendo sempre di più il suo utilizzo, e sono in corso delle proposte di legge volte a promuoverne l’utilizzo in pianta stabile nei procedimenti separativi.
In generale se ne riconosce l’utilità nell’evitare, dove possibile, traumi relazionali gravi e quindi forti sofferenze per gli ex coniugi e per i figli in minore o maggiore età, quando presenti.

Con questo tipo di percorso si vuole offrire ai coniugi un contesto strutturato e protetto, in autonomia dall’ambiente giudiziario, dove poter raggiungere accordi concreti e duraturi su alcune decisioni genitoriali; come ad esempio: l’affidamento e l’educazione dei figli, come comunicargli con parole adatte la separazione, i periodi di visita del genitore non affidatario, la gestione del tempo libero, delle festività, la divisione dei beni, ecc.
Il mediatore familiare ha il compito di essere equidistante ed imparziale e lavora affinché i genitori trovino un accordo soddisfacente per sé e per i figli. L’biettivo principale è salvaguardare ‘l’essere comunque genitori‘, cioè aiutare gli adulti a collaborare nella cura e nella crescita dei figli, mantenendo un dialogo positivo che vada oltre il conflitto originario.

L’intervento viene effettuato con entrambi i coniugi e, quando il mediatore lo ritiene necessario, anche con i figli, riconoscendone il ruolo attivo nella dinamica familiare.
Il percorso di mediazione familiare ha una durata media di 10-12 incontri, ma a volte anche più breve a seconda dei casi.
Al termine degli incontri viene solitamente redatto il documento di intesa, contenente le condizioni di separazione negoziate nei singoli incontri. Gli accordi non hanno valore legale, ma possono essere portati davanti al Giudice qualora la coppia lo desideri.